bliss72 |
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| Guardate cosa ho trovato! Magari a qualcuno può interessare www.folclore.eu/It/Eventi/Italia/Lo...ella-merla.htmlSecondo la tradizione gli ultimi giorni di gennaio sono i più freddi di tutto l'anno, e alla loro temperatura particolarmente rigida è legata la leggenda della merla bianca che si annerisce per il fumo di un comignolo sul quale stava appollaiata in attesa del suo compagno.
Da vent'anni, ogni anno, nelle sere dal 26 al 31 gennaio, anche se ormai soltanto come momento folclorico d'aggregazione che coinvolge due comunità frontaliere del fiume, a Crotta viene fatto rivivere sulla riva dell'Adda uno dei riti salienti dell'antico calendario contadino nel quale, mediante il canto e l'accensione di fuochi, il mondo rurale cercava di propiziarsi il buon andamento dell'incipiente anno agricolo e specialmente della stagione d'allevamento del baco da seta, dalla quale i contadini attendevano la più cospicua integrazione del bilancio familiare.
Nei giorni precedenti il canto, si svolgeva la preparazione del rito, che coinvolgeva da un lato le donne che - nelle riunioni serali nelle stalle - filavano la rùca (involto di tela in cui al tempo opportuno avrebbero riposto le uova dei bachi da far schiudere fra i propri seni) e dall'altro gli uomini nella costruzione della masulèera (accumulo di fasci di ramaglie), sulla quale, nelle aie, si cantava la mèerla e nell'ultima sera vi si bruciava la "vecchia".
Trovavano ovviamente ampio spazio, in questa prima fase, i corteggiamenti, i canti e le mascherate, che avevano come teatro il luogo d'erezione della masulèera e le stalle. Come in molti altri riti invernali (fuochi dell'Epifania, di S. Antonio, …), con l'accensione dei fuochi e gli spari al cielo, si cercava di scacciare il freddo dell'inverno e di esorcizzare il male; alla fine, le ceneri dei falò erano raccolte come portafortuna, ed anche per farne detersivo (lìsìa) per il bucato.
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